Pace e bene a tutti!
In questo breve articolo vorrei parlarvi della mia prima esperienza vocazionale vissuta tra le Piccole Suore e di come questo periodo mi abbia allietata.
In origine non doveva neanche essere un’esperienza, ma un semplice invito a una professione perpetua. Inizialmente non sostenuta dai miei genitori, ma poi, non so ancora come, mi è stata concessa quest’opportunità.
Andiamo con ordine. Sono arrivata dalle psgm una settimana prima dell’evento e la notte prima della partenza non ho dormito: da quando ho scoperto la vocazione ho sempre sognato di ritrovarmi tra suore, e finalmente questo sogno si stava avverando.
La sera della professione, finito il rinfresco, abbiamo replicato il lancio del bouquet, che tutte le spose fanno, ma con la corona di fiori della professa e, dopo aver realizzato che la fortunata ero proprio io, ho pianto, pianto di gioia, emozioni e sentimenti. Il giorno dopo è giunto il giorno di tornare a casa ed ero triste, ma questa settimana mi ha permesso, finalmente, di parlare coi miei genitori di vocazione, fino ad allora argomento come “tabù” .
Passarono due settimane e stavo parlando con una ragazza conosciuta alla professione e ho deciso di tornare. Unico problema: come lo dico ai miei genitori? Mi sono fatta coraggio e gliel’ho chiesto, pensavo di essere arrivata alla mia fine, invece hanno accettato. Così è iniziata la mia prima vera e propria esperienza: due settimane sempre dalle psgm.
In queste due settimane ho ritrovato tanti segni di conferma della mia vocazione, per esempio ho ritrovato i passi della Bibbia che hanno segnato questa scelta (Vangelo di Lc 5, 1-11 durante la messa del 2 settembre, è lo stesso Vangelo che ha ispirato un’omelia della mia guida spirituale su di me; ho ritrovato 3 volte il Salmo 63 durante le lodi mattutine, stesso Salmo presente durante la veglia del camposcuola che mi ha fatto capire la mia vocazione).
Prima di ritornare a casa, finita l’esperienza, ho voluto pescare un passicino dopo aver fatto una preghierina, come spesso propongono le suore, e mi è uscito: “Pasci i miei agnelli! … Pasci le mie pecorelle!” (Gv 21, 15-17).
E così, una volta arrivata a casa ho deciso di realizzare il mio sì, che conoscevo ma che ho tenuto nascosto per tanto tempo. Finalmente mi sono liberata da un peso: non far sapere niente di me e della vocazione. Finalmente ho trovato la mia Felicità.
Thuy Maggi
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