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TESTIMONIANZA VOCAZIONALE DI FRA NATANAELE - 1° parte


Nel Nome del Signore, pace e bene a tutti voi.

Sono Fra Natanaele e faccio parte della Comunità dei Piccoli Frati e Piccole Suore di Gesù e Maria. Ecco un breve racconto su come il Signore mi ha condotto dall’ignoranza di Dio alla fede, e come attraverso la Comunità dei pfsgm Egli ha dato pieno senso alla mia vita, rispondendo alle mie più profonde aspirazioni, andando molto al di là delle mie aspettative secondo quanto Gesù dice: “Chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno” (Gv 4,14).


1. NON ERO NE΄BATTEZZATO NE΄CREDENTE

Sono nato il 2 Marzo 1984 nella periferia di Parigi e cresciuto a Orléans. Diversi membri della mia famiglia avevano militato per molti anni come comunisti, e anche per qualcuno, con notevole responsabilità. Molti dei miei familiari erano influenzati da ideologie scientifiche razionaliste, che li portava a mantenersi distanti da qualsiasi forma di religiosità. Nonostante ciò cercavano di custodire una certa tolleranza verso chi crede. Mi sono stati insegnati valori di altruismo ma non sono stato battezzato e non ho ricevuto nessuna formazione religiosa. Da piccolo mi sono appassionato al disegno, con la crescente convinzione di diventare pittore, sicché poi mi sono adoperato a dipingere teli e affreschi. La storia e la mitologia mi affascinavano, ho avuto la grazia di fare numerosi viaggi all’estero, sono stato impegnato in diversi gruppi teatrali, ma più scavavo nel terreno dei miei progetti, e più sentivo ingrandire in me come un burrone di vuoto. Dall’età di quindici anni fino ai diciassette fui coinvolto nell’uso di “sigarette sorridenti”, come li chiama il nostro iniziatore, ossia “spinelli”. A sedici anni portavo capelli rasta. Il mio vagare mi condusse da un gruppo di anarchici militanti chiamati “libertari”. Un giorno, chiesi ad uno di loro se per cambiare le cose in bene nella società era necessario usare la violenza fisica. Lui mi rispose di si, aggiungendo che solo i cristiani pensano di dover lottare senza violenza fisica, ma questi sono esaltati. Con quel dialogo ed altri eventi, compresi che neanche lì avrei appagato la mia ricerca.


2. PRIME ESPERIENZE DELL’INTERVENTO DI UNA “MANO PROVVIDENTE”

Tornando un po' indietro, all’età di quindici anni, in seguito ad una contesa con un membro della mia famiglia, uscii di casa e camminai a lungo nella città di Orléans, che era coperta di neve. Con l’avanzare della notte, mi misi in cerca di qualche luogo dove coricarmi. Girando tra giardini e piazzette, non riuscii a trovare riposo, turbato dall’insistente freddo. Allora, mi recai sotto il portico di una chiesa cattolica che portava il nome di “Nostra Signora dei Miracoli". Mi distesi sulla soglia di quella, a me ignota dimora, e vi rimasi fino all’alba provando gioia e pace ineffabile, tanto da non dare più retta agli assalti del freddo. Alcuni anni dopo, ho iniziato a capire quell’evento quando ho trovato scritto nella Bibbia: «Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi» (Sal 83,11). Verso la fine dei miei sedici anni andai ad Amsterdam. Lì, dopo avere fatto uso anche di funghi allucinogeni, mi smarrii pure geograficamente. Ad un certo punto, mi sentii spinto a seguire a piedi un paio di binari di tram per diversi chilometri. In quella città, i binari di tram sono numerosissimi, eppure, seguendo proprio quei binari, giunsi all’albergo dove alloggiavo! Dopo la mia conversione apprezzai la veridicità delle parole del salmista: «Se scendo negli inferi, eccoti […] anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra» (Sal 139,8.10). Quest’ultimo evento segnò l’inizio del mio incontro con Dio. Negli stessi giorni, la mia ex-ragazza che si era molto allontanata dalla fede cattolica ricevuta nell’infanzia, tornò al Signore mediante un ritiro fatto nella “Comunità delle Beatitudini”. Lei passò dalla tristezza ad una intensa e continua gioia. Ascoltando la sua testimonianza, e riflettendo su altre insolite coincidenze, ritornava in me sempre più insistente questo interrogativo: “Ma può essere mai che tutto succede solo per caso (come mi avevano sempre insegnato)?”.


3. LA GRAZIA DELLA FEDE

Questi fatti ed altri, mi spinsero ad accettare di accompagnare la mia ex-ragazza ad un ritiro di 10 giorni con la “Comunità delle Beatitudini” nel mese di Agosto del 2001. In quei giorni ebbi l’occasione di parlare con un sacerdote al quale feci più o meno la seguente domanda: “Come il vostro Gesù pretende di cambiare il mondo in bene, senza usare la violenza fisica?” Il sacerdote, ispirandosi alle Parole di Cristo (cfr. Mt 7,15-20; Lc 6,43-45) mi rispose con parole simili: “Guarda nella storia dell’umanità i frutti delle rivoluzioni fisicamente violente, e vedi se sono buoni frutti”. Questa risposta iniziò a svelarmi il sacrificio pacifico per mezzo del quale Gesù di Nazareth e chi lo segue, vince il mondo (Cfr. Mt 26,52-54; Is 53). A questo punto, dissi a quel sacerdote: “Io non sono battezzato, perciò lei non mi può confessare, ma se le dico alcune brutte azioni che ho compiuto in passato, lei mi può dare magari una benedizione?”. Il sacerdote accettò e così facemmo. Appena ricevetti quella benedizione, sentii in me una forza, una gioia ed una pace, in modo intenso e diverso da tutto quello che avevo esperimentato fino ad allora. Nello stesso ritiro, durante una Santa Messa per i giovani, il celebrante, sapendo che tra questi giovani molti consumavano delle sostanze stupefacenti, nella sua omelia, denunciò con forza questo vizio. Tra le sue parole, ne ricordo tre: “voi siete schiavi!” che mi colpirono a tal punto che la sera stessa, decisi, con l’aiuto di Dio, di non toccare mai più qualsiasi sostanza stupefacente. E fino ad oggi, Dio mi ha dato la grazia di adempiere questo proposito. In quei giorni, il Signore mi fece la grazia di credere con certezza che Egli esiste e che Egli opera specialmente attraverso la Chiesa Cattolica.


Continua il prossimo lunedì...

oppure per la testimonianza completa vai sul sito: www.fratipoveri.net

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