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TESTIMONIANZA la chiamata alla vita religiosa di sorella Meg



"Signore, posso essere tua sposa?" – Ecco come ho capito la mia chiamata.

 

Ho incontrato per la prima volta le suore quando avevo 15 anni. In quel periodo arrivò nella mia parrocchia una comunità di suore missionarie dal Perù, rimasi subito colpita da queste donne gentili, belle e felici di essere spose di Cristo. Sentivo di voler stare con loro ed essere come loro il più possibile e con il tempo il mio desiderio di stare vicino a queste sorelle si è trasformato in un desiderio di essere religiosa.

 

Una volta che quel desiderio ha trovato un posto nel mio cuore, non mi ha più abbandonato. Crebbe costantemente e silenziosamente, senza interruzioni. Quando stavo finendo il liceo, sapevo di voler essere religiosa più di ogni altra cosa, e desideravo ardentemente scoprire se una vocazione religiosa era ciò che Dio aveva in mente per me.

 

Ho lottato a lungo per discernere la risposta di Dio alla grande domanda: "Signore, posso essere suora?" Ero sicura di ciò che volevo, ma sposare Cristo mi sembrava qualcosa che non avrei potuto fare senza il Suo permesso, e come avrei fatto a sapere se Lui me l'aveva concesso o no? Volevo assicurarmi che, qualunque cosa decidessi, fosse un'idea di Dio prima che mia. Dovevo assicurarmi che, quando entravo in convento, facevo la volontà di Dio e non solo la mia.

 

Quando ero all'università, suor Eliora delle Piccole Sorelle di Gesù e Maria mi ha presentato una soluzione semplice a questo dilemma di discernimento. Mi suggerì di chiedere a Dio un segno concreto che indicasse la direzione vocazionale da seguire, menzionando in particolare i segni relativi alla Parola di Dio. All'inizio esitai, ma il mio bisogno di una risposta a questa domanda scottante sulla mia vocazione divenne troppo grande da sopportare, e decisi di fare un tentativo.

 

A quei tempi, ogni mattina trascorrevo circa mezz'ora in preghiera in chiesa prima di mettermi a lavoro. Fu alla fine di una di quelle mezz'ore, mentre stavo per andarmene, che mi ricordai di ciò che la sorella mi aveva detto a proposito della richiesta di segni dalla Sacra Scrittura. Decisi di fare un tentativo. Aprii il mio breviario per le lodi del giorno e trovai il cantico di Isaia 62 che sembrava aspettarmi. Lessi fino alla penultima strofa del cantico, mi fermai e guardai il tabernacolo. Il cantico aveva un linguaggio vagamente nuziale, il che era incoraggiante, ma non abbastanza da convincermi. Cominciai a pregare sinceramente, dicendo a Dio che ero incoraggiata dal linguaggio della canzone, che non era certo un "no" alla domanda "posso sposarti?" ma non era nemmeno un "sì" diretto. Avevo bisogno di un chiaro "sì". Avevo bisogno che Dio fosse chiaro con me. Gli dissi, più o meno: "Tu mi conosci. Se posso sposarti, ho bisogno che tu lo dica molto, molto chiaramente. Per favore, se posso farmi suora, dimmelo in modo inequivocabilmente chiaro". Dopo aver terminato quella preghiera, speravo che Dio mi avrebbe risposto nei successivi tre mesi circa.

 

Rimasi sorpresa, allora, quando abbassai di nuovo gli occhi sul breviario per finire con l'ultima strofa della cantico. L'ultimo versetto diceva:

 

"Come un giovane sposa una vergine,

così ti sposerà il tuo Creatore;

E come gioisce lo sposo per la sua sposa,

così il tuo Dio si rallegrerà con te".

 

Sono rimasto colpita. Non conoscevo il cantico prima di leggerlo e non avevo idea che sarebbe finito così. Potrebbe esserci una risposta più diretta dalla Scrittura alla domanda "Signore, posso sposarti?" Prima di leggerlo all'epoca, non sapevo nemmeno che esistesse quel versetto della Scrittura. È stato notevole, non solo per averlo letto, ma soprattutto per averlo letto subito dopo aver pregato per un segno chiaro e inequivocabile. Avevo detto: "Signore, se posso sposarti, dillo chiaramente", e la risposta immediata della Parola di Dio fu: "Come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo Creatore..."

 

Così! Questo fu uno dei primi segni che mi confermò che il mio desiderio di essere religiosa era un desiderio che piaceva a Dio. Dopo essermi assicurata che era volontà di Dio che io fossi una suora, ho cercato altri segni per capire in quale comunità religiosa Dio voleva che mi offrissi a Lui e alla Sua Chiesa.

 

sorella Meg, postulante psgm

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