Durante l'accompagnamento vocazionale, una delle tante cose che ho imparato dalla guida spirituale è stata quella di essere attento ai modi in cui Dio può parlarci, anche nelle cose semplici della vita quotidiana. In questo articolo condivido un esempio concreto che mi è capitato.
All'inizio del mio percorso vocazionale ho fatto un sogno in cui ho camminavo attraverso il deserto, ho fatto un percorso difficile, doloroso e con molti ostacoli. A un certo punto smettevo di camminare, non avevo più la forza e il coraggio di continuare. A quel punto mi resi conto che c'era una farfalla intorno a me e che, quasi morta, mi cadde in mano. Poi qualcuno mi disse che non potevo lasciare morire la farfalla perché rappresentava un dono dello Spirito Santo che mi apparteneva.
Più tardi, condividendo con suor Veronica, la Madre Generale delle psgm le mie difficoltà nel cammino vocazionale, le ho detto del mio pensiero di rinunciare a tutto e dell'angoscia che ha generato in me, come se stessi "morendo". Poi mi ha aiutato a capire che rinunciando a tutto, dicendo NO alla Volontà di Dio, stavo morendo spiritualmente e che solo un SÌ poteva riportarmi "in vita". Quel giorno, mentre parlavamo, ho trovato in giro per casa una farfalla quasi morta che ho messo in un posto a parte. Quella farfalla mi ha ricordato il sogno, in un certo senso rappresentava la mia anima e anche il dono che Dio mi ha dato la mia vocazione che sarebbe potuta morire se fossi rimasta con l'idea di arrendermi.
Condividendo tutto questo con lei, mi ha fatto capire che, nonostante le sue prove, rinunciare non è la cosa migliore e più intelligente da fare. Le parole della Madre mi hanno riportato il coraggio, la pace di continuare a camminare e non mollare. Dopo di che torno nel luogo in cui la farfalla era quasi morta e la tocco con il dito, è volato via, ha recuperato la sua vita, proprio come me quando ho ascoltato il consiglio della Madre. È interessante osservare la il collegamento che si trova tra il sogno e un semplice fatto della vita quotidiana, se non siamo attenti, tali fatti passano inosservati e piccoli segni, che possono cambiare il corso del nostro cammino saranno ignorati.
<<(I bachi da seta) con la loro piccola bocca filano la seta che cavano dal loro interno, fabbricandosi certi bozzoli molto densi, nei quali ognuno di quegli insetti, che sono ormai brutti e grossi, si rinchiude e muore. Ma poco dopo esce dal bozzolo una piccola farfalla bianca, molto graziosa. L'anima, di cui quel vermetto è l'immagine, comincia a prendere vita quando per il calore dello Spirito Santo, comincia a valersi dei soccorsi generali che Dio accorda a ognuno e a servirsi dei rimedi che Egli ha lasciato nella sua Chiesa, come le frequenti confessioni, le buone letture e le prediche. Quando questo vermetto si è fatto grande [...] comincia a lavorare la seta e a fabbricarsi la casa nella quale dovrà morire. Questa casa è il nostro Signore Gesù Cristo! La nostra vita è nascosta in Cristo, ovvero in Dio. Orsù, dunque, mettetevi subito al lavoro! Tessiamo questo piccolo bozzolo mediante lo spogliamento di ogni nostro amor proprio e volontà, distaccandoci da ogni cosa terrena e praticando opere di orazione, di meditazione e di obbedienza. Un’anima che Dio ha condotto a questo punto, se si sforza di andare avanti, vedrà grandi meraviglie>>. (Santa Teresa d'Avila, Castello interiore, Quinte mansioni, n. 8)
Leticia Dantas
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