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TESTIMONIANZA: Vi racconto il mio primo pellegrinaggio di totale provvidenza



“All’uomo appartengono i progetti della mente, ma dal Signore viene la risposta” (Pr 16,1) ed è proprio così, ideiamo, immaginiamo, desideriamo ma il Signore ha per noi progetti stupendi! È a Lui che dovremmo lasciare sempre il timone delle nostre vite.


Alla fine del mese di giugno la superiora della nostra casa, Suor Cometa, ci aveva comunicato che io e altre 2 sorelle, presto saremmo dovute partire per andare in Sicilia per aiutare un sacerdote di un paese vicino a Noto durante il GREST estivo. La Sicilia! Ho pensato “finalmente torno a casa, nella mia regione, nella mia terra!” ho provato una gioia indicibile! Le sorelle si sono date da fare per programmare la partenza e, grazie alla provvidenza, erano riuscite a trovare dei biglietti aerei convenienti per il 13 luglio. Dopo il conto alla rovescia, il 12 sera partiamo per andare in aeroporto dove dovevamo trascorrere la notte in attesa del volo al mattino presto. Verso le 3:00 un ragazzo che doveva prendere il nostro stesso aereo diretto a Catania, si avvicina a noi e ci dice che il nostro volo è stato annullato! Abbiamo cercato varie soluzioni, ma niente, non si poteva partire in nessun modo e così siamo ritornate in convento a Cremona.

Ovviamente c’è stato in me un momento di dispiacere perché ho visto sfumare davanti ai miei occhi la possibilità di tornare in Sicilia dopo tanti mesi e poter incontrare anche la mia famiglia. Comunque quando sono arrivata in convento la Madre, Suor Veronica, mi ha rassicurata dicendo che in un modo o nell’altro dovevo andare a Noto perché era previsto anche il ritiro comunitario e che dovevano solo riorganizzare un attimo il viaggio.

Qualche settimana prima di questi eventi avevo raccontato alla mia guida spirituale di alcuni sogni che avevo fatto dove mi preparavo a partire in fretta e in certi sogni ero insieme ai frati e alle suore. Suor Veronica mi aveva detto che probabilmente il Signore voleva avvisarmi di un possibile pellegrinaggio improvviso.

Qualche giorno più tardi alla mancata partenza, Suor Cometa mi chiama e mi dice che un nostro confratello, Fra Emanuel, di ritorno dal Portogallo, sarebbe passato a Cremona da noi per andare, insieme a me e ad un’altra sorella, in pellegrinaggio fino in Sicilia! Le ho chiesto: “quando?” e lei ha detto “probabilmente domani o al massimo dopodomani”! Pellegrinaggio inaspettato e organizzato in fretta proprio come nei sogni che avevo fatto! Ero felice ma allo stesso tempo preoccupata perché era il mio primo pellegrinaggio di totale provvidenza e non sapevo bene come fare!


Siamo partiti da Cremona giorno 18 luglio, faceva tanto caldo ma ero così emozionata da non farci quasi caso! Il viaggio è durato 10 giorni. Abbiamo fatto alcune soste nei santuari di Loreto, Lanciano, San Giovanni Rotondo (e la vicina Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo), e il Santuario dell’Incoronata a Foggia. Ma oltre ai bellissimi luoghi di culto che abbiamo visitato, la cosa più bella stata è incontrare tanta gente disposta a darci un passaggio, una bottiglia di acqua fresca o anche solo qualche consiglio sul percorso migliore da fare. Gente dal cuore buono che subito si apriva con noi per raccontarci la loro esperienza di sofferenza, il loro percorso di fede, i loro dubbi sulla religione ecc. Ricordo in particolare una signora che aveva perso un figlio molto giovane dopo 16 anni di coma dovuto ad un incidente e che questa perdita l’aveva fatta allontanare dalla chiesa. Quando si è fermata a darci un breve passaggio era proprio il giorno l’anniversario dell’incidente del figlio e il Signore ha voluto che ci incontrasse per poter ricevere non solo consolazione, ma soprattutto la certezza che un giorno potrà ritrovare suo figlio in paradiso a condizione di riavvicinarsi alla Chiesa e ai Sacramenti della Confessione e della Comunione, cosa che poi, con un sorriso misto a commozione, ci ha promesso di fare! Un altro signore ci ha raccontato di come la sofferenza che aveva provato la madre l’avesse avvicinata ancora di più a Dio e ci ha detto che lui non riusciva a capire come questo può essere possibile; anche questa volta Fra Emanuel è stato molto bravo a spiegare il senso della sofferenza e il valore salvifico che può avere se questa viene vissuta con Gesù. Un giovane ragazzo invece ci ha parlato dei suoi problemi con l’attuale fidanzata e, dopo averci offerto il pranzo, ci ha salutati dicendo che si sarebbe avvicinato di nuovo ai Sacramenti sicuro che questo lo avrebbe aiutato.

Non basterebbero poche pagine per poter raccontare tutti gli incontri che abbiamo fatto e tutte le storie che abbiamo ascoltato.


Oltre a questi incontri bellissimi ho potuto sperimentare personalmente come il Signore ci sta accanto in ogni necessità. Durante i dieci giorni di pellegrinaggio non abbiamo mai avuto fame o sete, se c’era tanto caldo riuscivamo sempre a resistere senza stare male e poi all’improvviso arrivava sempre qualcuno che ci portava a destinazione. Un’esperienza di provvidenza che voglio raccontarvi è questa: eravamo fermi da ore in una stazione di servizio poco più avanti di Lamezia Terme (CZ); nessuno si fermava a darci un passaggio. Erano già le 16:00. Abbiamo fatto una preghiera per poter raggiungere almeno una città vicina per poter chiedere ospitalità per la notte. Subito dopo la preghiera si è fermato un ragazzo giovanissimo che, con evidente dispiacere, ci ha detto che non poteva accompagnarci perché doveva andare a riposare per poter fare il turno di notte a lavoro. Lo abbiamo ringraziato lo stesso ma quel ragazzo proprio non se la sentiva di lasciarci lì e ha pensato di accompagnarci in stazione e pagarci i biglietti del treno per arrivare a Villa San Giovanni dove c’è il porto da cui traghettare fino in Sicilia. Abbiamo accettato volentieri perché ormai la giornata volgeva al termine e siamo arrivati a Villa San Giovanni che erano già le 18:00.

A quel punto dovevamo decidere se rischiare di continuare il viaggio traghettando o se fermarci lì e ripartire per la Sicilia il giorno dopo. Ci siamo consultati e di comune accordo abbiamo pensato che potevamo provare a chiedere un passaggio per il traghetto solo per mezz’ora, dopodiché saremmo tornati a cercare ospitalità. Alla fermata degli imbarchi c’erano tante macchine ferme ad aspettare. Fra Emanuel mi aveva detto che se l’eventuale passaggio non era diretto vicino a Noto non potevamo accettarlo perché ci sarebbe stato il rischio di dover trascorrere fuori la notte. Mentre parlavamo, ho notato una coppia che ci guardava. Lo dico a Fra Emanuel e tutti insieme ci avviciniamo ai due per chiedere informazioni sull’orario di partenza del prossimo traghetto e cercare di capire dove andavano. È stata una meravigliosa notizia sapere che erano diretti a Pachino, proprio a pochissimi chilometri da Noto e che erano disposti ad accompagnarci per tutto il resto del viaggio e così arrivammo in convento in giornata!!!

Cresce la fede, cresce l’abbandono, cresce la gratitudine nei confronti del nostro Dio che è un Padre premuroso e attento e non lascia che veniamo provati oltre le nostre forze! (cfr 1Cor 10,13).

Sorella Carola, postulante psgm

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