Un incidente spirituale lungo la strada
Sottomessa al progetto di Dio, iniziai con l’animo pesante a studiare psicologia in un'università locale per ottenere una laurea in tre anni invece di quattro, in modo da poter entrare prima nella Comunità. Tuttavia, in quegli anni, mi imbattei – si potrebbe dire – in un piccolo dosso spirituale sulla strada scoprendo un'altra comunità religiosa online, che – sulla carta – mi sembrava assolutamente perfetta. Poiché i miei genitori erano ancora ansiosi che io entrassi in una comunità religiosa che fa l'autostop in condizioni di estrema povertà, mi suggerirono di visitare codesta comunità di persona. Seguendo il loro consiglio, decisi di partire per una settimana in aereo e al mio arrivo capii che sì, era meraviglioso come immaginavo! Il canto (un mio talento); il silenzio; l'isolamento dal mondo; cucire paramenti liturgici (il mio hobby dei sogni); gli splendidi abiti neri. Tutto tranne un dettaglio cruciale: il mio tumulto spirituale. Alla mia seconda notte lì, il mio cuore si contorceva dall'angoscia per la mancanza di pace! Per il resto della mia visita di discernimento, il Signore mi dava ogni giorno forti segni che il mio posto era altrove, in particolare, in Louisiana con i Piccoli Frati e le Piccole Suore.
Al mio ritorno a casa, presi subito un appuntamento con le Piccole Suore per condividere la mia esperienza e chiedere consiglio. Insieme, ci meravigliammo di come il Signore mi chiarì la Sua volontà durante la mia visita dalle altre Suore; tuttavia provai ancora una certa esitazione nel considerare di essere una piccola suora, perché ho forti allergie e ho bisogno di usare tipi specifici di saponi, detersivi, medicinali, ecc.; pensai a come una comunità religiosa che non può accettare soldi e che fa l'autostop in giro per il mondo, sostenendosi unicamente di Provvidenza, avrebbe potuto prendersi cura di una come me? La serva superiora di quel tempo, Suor Effatà, condivise con me la sua esperienza: lei ha una protesi alla gamba, eppure riesce a vivere questo stile di vita! Una volta, mentre faceva l'autostop con alcuni frati qui in America, la sua protesi aveva urgente bisogno di essere riparata. Un medico che diede loro un autostop aveva un amico protesista che a volte aiutava i poveri gratuitamente. Al loro ritorno in convento, questo protesista fece loro visita da un altro Stato dell’America per donare a Sr. Effatà una nuova protesi! Tutto gratis! Questa storia mi consolò molto, ma rimasi un po' esitante nel confidare profondamente in Dio. Così, le sorelle ci pensarono un momento e si ricordarono che proprio qualche giorno addietro qualcuno aveva dato loro una bottiglia di sapone specifico di cui avevo detto di non essere allergica. Non sapendo cosa farne la misero nel bagno della foresteria dove alloggiano le ragazze in discernimento! Non potei fare a meno di ridere mentre mi porgevano la bottiglia! Quell’ ultimo episodio fu nel gennaio del 2016. Mi laureai nel maggio dello stesso anno e, dopo aver consultato il mio direttore spirituale, sono entrata nella comunità dei Piccoli Frati e Piccole Suore di Gesù e Maria il 15 settembre 2016 all'età di 21 anni.
Conclusione
LODO DIO per avermi chiamato a una vocazione così bella e radicale con i Piccoli Frati e Piccole Suore di Gesù e Maria. Quando le persone mi chiedono come mi sento ad essere suora, rispondo: “Sto letteralmente vivendo il mio sogno! Non riesco a vedermi fare altro! Vivo quotidianamente una sorta di pace che non avrei mai pensato di poter provare in questa vita”. Ma il cammino per realizzare il mio ardente desiderio di diventare una Sposa di Cristo è stato possibile grazie al pieno ascolto, alla pazienza e alla fiducia: ascoltare per capire cosa Lui vuole da me; pazienza per permettere al piano di Dio di svolgersi secondo i Suoi tempi; avere la fiducia che Egli provvederà per me, finché continuerò a dire sì! Vale la pena fare ciò, perché (come diciamo nella nostra comunità) è per la maggior gloria di Dio e la salvezza del maggior numero di anime possibile!
Suor Caterina Maria Adelaide, psgm
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