top of page
  • Immagine del redattoreVocacional PFSGM

MIA FORZA E MIO CANTO È IL SIGNORE, EGLI È STATO LA MIA SALVEZZA (Es 15,2)


<<Ho cercato il Signore

e mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti.

Questo povero grida

e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce.

L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva.

Gustate e vedete

quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia>>.

(Sal 33[34], 5-9)


Tutti noi , durante la vita, ci siamo trovati a dover affrontare situazioni spiacevoli, difficili, dolorose. A me ne sono capitate tante, alcune delle quali mi hanno segnata particolarmente e, lo ammetto, a volte continuano a farmi male ancora oggi.

Tante sono state le difficoltà che abbiamo affrontato in famiglia, come la lontananza per motivi di lavoro, poi la disoccupazione e la fatica che si faceva per andare avanti. Ci sono state malattie difficili da gestire e non sono mancati i lutti; uno in particolare improvviso e grave che ha scavato un lungo e profondo solco nel mio cuore che soltanto con la grazia di Dio sono riuscita a superare. Questo lutto mi ha portata a vivere un periodo di depressione profonda che ho sconfitto con l’aiuto e l’affetto delle persone care che mi circondavano e dei medici che mi hanno curata.

Col passare degli anni però le cose non sono migliorate. Dopo un periodo di apparente serenità, un'altra circostanza spiacevole mi ha travolta e questa è stata la famosa “goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

Questa volta non avevo le forze per lottare.

Non avevo voglia di lottare.

Non sentivo la presenza di Dio con cui lottare.

La depressione si è ripresentata, più forte, più decisa, più aggressiva. L’ansia e gli attacchi di panico erano sempre più frequenti. Non uscivo più, non mangiavo più, non sorridevo più, non parlavo più.

Tutto quello che facevo era stare a letto, al buio a piangere. L’unico mio desiderio era quello di morire. E questo pensiero prendeva forma nella mia mente ogni qual volta pensavo a come, concretamente, poter porre fine a tutto. Si, pensavo al suicidio.

Ma, il Signore ha visto le mie lacrime, il mio dolore, la mia sofferenza e, quando ho gridato aiuto, Lui ha teso la Sua mano verso di me e mi ha salvata.

E’ successo che un pomeriggio, per sfogarmi, ho contattato, tremando e piangendo, una suora che neanche conoscevo e le ho racconto tutto. Grazie al suo aiuto, ho cominciato a chiedermi quale fosse il senso di questa sofferenza, ma questa volta l’ho fatto alla luce del progetto di Dio per me.

Ho chiesto al Signore quale fosse il Suo disegno di salvezza nella mia vita.

Più in fretta di quanto pensassi, ho cominciato ad avere le risposte e, insieme alle risposte avevo la pace e la gioia.

Ricominciavo a sorridere, uscire, cantare, scherzare. Ricominciavo a vivere!

Se la sofferenza viene vissuta con Dio, questa assume un senso: ci conduce a Lui!

Sono ancora in cammino per capire esattamente cosa Gesù vuole da me.

Ma, se Lui ha salvato la mia vita, io voglio donargliela tutta!


un'aspirante psgm

264 visualizzazioni

Post correlati

Mostra tutti
bottom of page