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LA MUSICA DI DIO...

  • Immagine del redattore: Vocacional PFSGM
    Vocacional PFSGM
  • 8 gen 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

C’è un pentagramma chiamato vita, che si apre con la chiave di violino del progetto di Dio.

Su questo pentagramma troviamo note brevi, note lunghe, ci sono note acute e note gravi che scandiscono il ritmo e creano la melodia, proprio come le esperienze che facciamo.

Possono esserci pause più o meno lunghe in cui fermarsi e tacere. Spesso il tempo cambia, d'improvviso.

Ogni tanto, tra una battuta e l’altra troviamo una piccola virgola che ci impone di prendere fiato. Si, tra queste note bisogna ogni tanto fermarsi e respirare.

Il ritmo varia da veloce, a lento, ad armonioso e prontamente si deve eseguire. È veloce e allora fai fatica a suonare, a riprodurre tutte le note, a non ingarbugliare le dita… provi e riprovi, spesso perdendoti d’animo, ma poi finalmente riesci e passi alla battuta successiva. È lento e riesci a suonare tutte le note; forse ti annoi un po’, ma andare più veloce ti porterebbe all’errore perché non è quella la velocità segnata dal Maestro. È armonioso e suoni bene provando soddisfazione nel sentire quel suono perfetto, intonato, che penetra nel cuore e fa vibrare l’anima.

Possono, ahimè, esserci delle stonature, delle note talmente acute da risultare stridule o note talmente gravi da incupire l’orecchio.

I ritornelli ci fanno tornare indietro e ripetere qualche passaggio, ma poi si va sempre avanti!

C’è la legatura di valore che tiene unita una nota all’altra e ci sono invece quelle note che devono essere ben separate, proprio come accade con i nostri legami. Spesso, queste ultime sono evidenziate da un punto.

Ci sono battute vuote in cui bisogna fare silenzio e ascoltare gli altri suoni, attendere il tuo turno e dare voce a chi ci sta intorno.

Quanti segni ci sono in questo pentagramma! Quanta attenzione bisogna fare per poter eseguire perfettamente il brano della vita!

Alla fine trovi la corona, e spetta solo al Maestro decidere quale sarà la sua durata, la sua grandezza.

È Lui che posiziona ogni nota, ogni pausa, ogni segno, ogni legatura, ogni stacco.

È Lui che traccia quel segnetto per farci respirare, per farci rallentare, per farci fermare.

Il Maestro sa come finirà il brano che ha composto per ciascuno di noi.

È l’armonia della nostra vita.

Dio è il Maestro che compone e a noi non resta altro che farci strumenti nelle Sue mani.

sorella Carola, postulante psgm


 
 
 

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