Pace e bene! Vorrei raccontarvi come ho capito che la guida spirituale che il Signore mi ha messo davanti è quella giusta.
Voglio premettere che ho sempre fatto un cammino di fede già da piccola grazie all’esperienza e ai consigli di tanti sacerdoti che ho conosciuto, ma non avevo mai sentito l’esigenza di una guida vera e propria. Crescendo le necessità spirituali sono cambiate e ho cominciato a sentire il bisogno di intraprendere un cammino serio di discernimento vocazionale. Non sapevo neanche cosa fosse una guida spirituale! Ma il Signore conosce i nostri bisogni e Lui stesso provvede alle nostre necessità come ci ricorda anche la Sacra Scrittura, in un passo che mi è stato fatto notare in Ger 3,15: “vi darò pastori secondo il mio cuore, i quali vi guideranno con scienza e intelligenza”, e così è stato! Non conoscevo neanche la mia attuale guida, che è Suor Veronica della comunità pfsgm, se non da qualche post che condivideva sui social.
È successo che in un mio momento di difficoltà ho sentito il bisogno di parlare con qualcuno e le ho scritto! Lei è stata da subito molto disponibile all’ascolto, attenta, presente, incoraggiante, costante, chiara, semplice e professionale. Inoltre la cosa rassicurante era il fatto che tutto quello che mi diceva, lei lo viveva! I suoi non erano consigli assurdi, strani e per quanto a volte potevano sembrare difficili da mettere in pratica, lei li rendeva possibili e soprattutto tangibili con l’esempio della sua vita.
Ma, siccome la natura umana è fragile e forse c’era anche qualche piccola tentazione del diavoletto, ho avuto qualche dubbio pensando che probabilmente volesse soltanto trascinarmi con le sue belle parole nella direzione che voleva lei. Mi sono chiesta: “Cosa faccio?! Come posso capire se lei è la guida giusta?!”
Ho pregato tanto affinché il Signore potesse illuminarmi e l’unica cosa che mi veniva in mente da poter fare era quella di chiedere consiglio al mio sacerdote. Un pomeriggio vado da lui e durante la confessione gli racconto tutto, del bisogno che sentivo di avere una guida, del discernimento vocazionale e dei consigli che avevo ricevuto al riguardo. La cosa sorprendente è che lui mi ha detto e consigliato di fare esattamente le stesse cose che mi aveva suggerito la mia guida e inoltre mi ha detto che facevo bene a farmi seguire da una “madre spirituale” che essendo donna avrebbe forse capito meglio le mie necessità.
Sono uscita da quella stanza che quasi non toccavo terra per la gioia che sentivo!
Però essendo molto titubante e facendomi sempre tanti problemi, ho cominciato a sentire il bisogno di ulteriori conferme e ho deciso di parlarne anche con l’altro sacerdote della mia parrocchia perché aveva avuto, prima di diventare prete, un’esperienza di vita più o meno simile alla mia e per questo pensavo che mi avrebbe capita. Vado da lui e gli parlo di quello che sentivo e provavo. La sua reazione mi ha spiazzata! “NO! Non se ne parla, tu non hai la vocazione e questa presunta guida sta sbagliando a portarti in quella direzione!”. È stato un NO secco, un NO categorico che non ammetteva possibilità di replicare. Potete immaginare come mi sentivo, ero più confusa di prima, scoraggiata, triste, avevo perso la pace.
Il primo sacerdote mi ha detto una cosa (che corrispondeva a quello che mi aveva detto la mia guida), l’altro mi ha detto una cosa completamente diversa.
Che fare adesso? Ovviamente l’arma più sicura è la preghiera e la cosa migliore da fare è sempre affidarsi a Dio, dunque ho pregato: “Signore, adesso sono davanti a due strade; quale devo seguire? Quale dei due sacerdoti ha ragione? Devo seguire ciò che mi ha detto il primo sacerdote e cioè continuare ad ascoltare la mia guida, o devo accettare il consiglio del secondo e lasciare perdere tutto?! Gesù fammi capire tu cosa devo fare”. Non avevo altri strumenti a mia disposizione se non la preghiera e la mia coscienza che mi spingeva a cercare la pace, così come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, 1784: “L’educazione della coscienza garantisce la libertà e la pace del cuore” ed io al primo colloquio sentivo pace e gioia; al secondo incontro tanta amarezza e delusione.
Esattamente due giorni dopo è successa una cosa che mi ha lasciata senza parole! Mi arriva un messaggio sul cellulare in cui c’era scritto che il sacerdote con cui avevo parlato la seconda volta, che mi aveva detto di no, veniva trasferito improvvisamente e con urgenza secondo le nuove disposizioni del Vescovo.
Non riuscivo a crederci! Più chiaro di così! Il Signore, attraverso il Vescovo, aveva “tolto” per così dire, una delle due opzioni! La strada da seguire era ormai soltanto una.
Da quel momento ho affidato totalmente la mia vita nelle mani della mia guida che giorno dopo giorno è riuscita a farmi vedere le cose con chiarezza, con occhi nuovi, con uno spirito nuovo. I suoi consigli riescono a far sposare perfettamente i pensieri della mia mente con i battiti del mio cuore. Grazie a lei ho cominciato a camminare sulla strada che Dio aveva tracciato per me da sempre.
Mi guida come una madre, mi sostiene come una sorella, mi sta accanto come un’amica. È indispensabile. “Per dirla in breve: deve essere un’amicizia forte e dolce, santa, sacra, degna di Dio, divina, spirituale.” (cfr. Francesco di Sales, Filotea, parte I, cap. IV)
Questo è il consiglio che vi voglio dare e lo faccio usando ancora le parole di San Francesco di Sales: “cerca qualcuno che ti faccia da guida, […] trova qualche uomo capace che ti sia di guida e ti accompagni; è la raccomandazione delle raccomandazioni. […] Troverai con certezza la volontà di Dio soltanto sul cammino di una umile obbedienza”. La guida giusta “sarà un tesoro di sapienza nelle afflizioni, nelle tristezze e nelle cadute; il balsamo per alleviare e consolare i cuori nelle malattie spirituali; ci proteggerà dal male e ci renderà più stabili nel bene; e se dovesse colpirci qualche infermità, impedirà che diventi mortale e ci farà guarire. Ma chi può trovare un amico di tal sorta? […] Coloro che temono Dio, ossia gli umili, che desiderano ardentemente avanzare nella vita spirituale. […] Prega Iddio con grande insistenza […] a costo di mandare un Angelo dal cielo, ti manderà una guida capace e fedele.” (cfr. Filotea, parte I, cap. IV)
Un’aspirante pfsgm
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