Molte volte abbiamo paura di scoprire ciò che il Signore vuole da noi, e succede che, da una parte, c'è la tentazione di chiuderci a ciò che il Signore può chiederci, ma, allo stesso tempo, abbiamo quella inquietudine di sapere, ma la paura di scoprire ci blocca.
Un giorno parlando con una ragazza mi disse che aveva questa inquietudine di scoprire cosa Dio voleva da lei ma che non aveva pensato alla possibilità che il Signore potesse chiamarla alla vita consacrata, allora mi venne in mente (dopo aver fatto una preghiera) di fargli l'esempio di una donna che concepisce un bambino, l'esempio era più o meno così. Bene, quando una donna vuole rimanere incinta, decide prima che vuole avere un figlio e in questa decisione considera che, anche se desidera una femmina, c'è anche la possibilità che sia maschio (o viceversa), pertanto ella è consapevole di questo; una volta che concepisce non sa subito se sarà un maschio o una femmina, ma ha già entrambe le possibilità in mente, deve aspettare qualche mese per scoprirlo e alla fine partorire.
Dunque, abbiamo l'esempio della Vergine Maria, la Scrittura dice così:
"l'angelo Gabriele fu mandato da Dio […] a una vergine. La vergine si chiamava Maria […] l'angelo le disse: 'Ecco concepirai un figlio". (cfr. Lc1, 26.27.31)
Dunque l'angelo si presenta a Maria che è la Vergine, che è pura, perché - come ho sentito una volta in comunità - per concepire la chiamata, anche quella purezza è importante, e come facciamo a sapere se abbiamo un cuore puro?
Il mio padre spirituale (Fra Volantino) con una chiave di lettura spiega:
"Beati i puri di cuore perché vedranno Dio" (cfr. Mt 5,8)
"Gli uomini retti vedranno il volto del Signore" (cfr. Sal 11.7)
Quindi i puri di cuore sarebbero le persone rette, cioè sincere nel voler comprendere e praticare la volontà di Dio. Ebbene, quando abbiamo quella purezza, cioè quella rettitudine e quell'intenzione sincera nello scoprire la volontà di Dio, possiamo cominciare a concepire la vocazione.
Bene, una volta che vogliamo davvero scoprire la volontà di Dio, dobbiamo considerare che potrà essere la vita religiosa o la vita coniugale, una volta che concepiamo questa possibilità nella nostra mente, iniziamo a lavorare nella continua ricerca, fino a scoprire cosa Dio vuole per noi. Ed è normale che l'intero processo sia un po' "difficile", doloroso a volte, perché come dice la scrittura, "Quando una donna sta per partorire, è triste, perché il suo tempo sta arrivando. Ma quando ha dato alla luce la creatura non ricorda l'angoscia, a causa della gioia che prova di aver messo al mondo un uomo". (Gv 16,21)
Quindi giovani, ciò che può motivarvi sempre di più a scoprire ciò che Dio vuole da voi, è proprio la conoscenza del perché siamo in questo mondo, che non siete nati per caso, che c'è un progetto per il quale siete stati creati, ma sta a voi scoprirlo, che riceverete la gioia nel conoscere e sapere con certezza ciò che Dio vuole da voi, poiché è scritto "nella tua volontà è la mia gioia" (cfr. Sal [118],16), anche perché se vogliamo entrare nel Regno dei cieli, in paradiso, dobbiamo fare la Volontà di Dio, poiché Gesù dice: "Non chi dice Signore, Signore entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli" (Mt 7,21).
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